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Patologie trattate
Emispasmo del nervo facciale
I conflitti neurovascolari includono un insieme di sindromi dovute alla compressione dei nervi cranici, generalmente in corrispondenza del loro punto di ingresso nel tronco encefalico (root entry zone o REZ).
La REZ corrisponde al punto in cui il rivestimento (mielina) di origine centrale (oligodendrociti) si modifica in mielina periferica (cellule di Schwann).
L’emispasmo facciale è un disturbo caratterizzato da una contrazione unilaterale, involontaria ed intermittente dei muscoli della faccia.
Il nervo facciale controlla i muscoli della mimica facciale (fronte, occhio, collo e guance).
Inizialmente l’emispasmo facciale può interessare le palpebre con dei piccoli movimenti d’ammiccamento che possono però sfociare in uno spasmo serrato con la chiusura persistente dell’occhio. In altri casi lo spasmo può iniziare dalla fronte o dalla parte inferiore del volto. L’emispasmo facciale che inizia dalla parte inferiore del viso ha come caratteristica la deviazione della rima buccale.
Occasionalmente lo spasmo può coinvolgere i muscoli superficiali della parte anteriore del collo.
La causa principale sono le pulsazioni di un vaso sanguigno che entra in contatto nel punto in cui il nervo facciale emerge dal tronco cerebrale.
Il contatto (conflitto) fra il vaso sanguigno ed il nervo irrita quest’ultimo, determinandone lo spasmo.
Altre cause possono essere, tuttavia, un tumore o qualsiasi altro processo occupante spazio in prossimità del nervo o un’anomalia del tronco cerebrale.
Sintomi
I sintomi riguardano solitamente un lato del viso. L’ emispasmo facciale inizia generalmente con una graduale progressione fino a raggiungere una propria stabilità e raramente ha un andamento ingravescente. Spesso l’emispasmo facciale insorge durante il sonno.
Il disturbo interessa generalmente persone con età superiore ai quarant’anni e più frequentemente le donne. Ha, nella maggior parte dei casi, un’insorgenza spontanea e solo raramente è la conseguenza di un trauma facciale.
I fattori che possono peggiorare questo disturbo sono: lo stress, la fatica, la guida, una luce intensa, il guardare la TV o la lettura.
Diagnosi
L’esecuzione di una Risonanza Magnetica (RM) encefalo è indicata nelle persone che presentano tale sintomatologia, al fine sia di escludere la presenza di lesioni occupanti spazio, sia per documentare l’eventuale conflitto.
Trattamento
Trattamento conservativo
Ci sono due tipi di terapie che possono essere attuate: la terapia medica orale ed il trattamento iniettivo locale di farmaci.
Terapia orale
La terapia farmacologica orale per il trattamento dell’ emispasmo facciale è risultata poco efficace. I farmaci maggiormente utilizzati sono: la Carbamazepina, la Fenitoina, il Baclofene ed il Clonazepam. Tutti questi farmaci, tuttavia, presentano effetti collaterali quali confusione mentale, disturbi della memoria e sedazione. La carbamazepina inoltre può alterare la funzionalità epatica ed ematochimica. Questi trattamenti sono inoltre poco efficaci.
Trattamento infiltrativo locale
Il trattamento più efficace per l’emispasmo facciale è l’iniezione di tossina botulinica. Nella maggior parte dei soggetti affetti da emispasmo facciale il trattamento con tossina botulinica può essere efficace.
L’iniezione di tossina botulinica avviene o direttamente nel muscolo interessato dallo spasmo o nel sottocute, superficialmente al muscolo. La tossina, paralizzando in parte il muscolo, lo rilassa, riducendo o addirittura eliminando gli spasmi.
L’effetto, però, è temporaneo, dai 3 ai 6 mesi, al termine dei quali il trattamento deve essere ripetuto.
Potenziali, anche se infrequenti sono gli effetti collaterali quali l’irritazione cutanea nella sede di iniezione, una sensazione di bruciore durante l’iniezione stessa ed un eccessivo indebolimento del muscolo. Un’eccessiva ipostenia (riduzione di forza) dei muscoli perioculari può comportare una temporanea difficoltà nel chiudere l’occhio e nell’abbassare la palpebra. Ciò richiede nel frattempo l’instillazione di colliri. Altri effetti collaterali includono la visione doppia o la comparsa di scotomi (visione di macchie scure).
Qualora l’indebolimento muscolare interessi la parte inferiore della faccia, può comparire un’asimmetria del volto (deviazione della rima buccale).
Tutte queste complicanze sono temporanee e non richiedono trattamenti specifici.
Trattamento chirurgico
Se la terapia medica orale e la somministrazione locale di tossina botulinica si limitano a controllare i sintomi della patologia, la terapia chirurgica può invece curare la causa.
La decompressione vascolare eseguita con tecnica microchirurgica è una metodica neurochirurgica che consiste nell’allontanamento del vaso sanguigno dal nervo facciale interponendo tra essi un piccolo tampone schiumoso per prevenirne il contatto.
In questo modo, eliminando l’aderenza tra il nervo ed il vaso sanguigno, in più dell’85% dei casi si ha la completa risoluzione degli spasmi. Spesso il miglioramento avviene gradualmente (alcuni giorni). Le recidive sono rare e possono beneficiare di un ulteriore intervento.
Le principali complicanze dell’intervento sono la riduzione (o perdita) dell’udito e la possibile paresi del nervo facciale (evenienze entrambe molto rare con un’incidenza del 3-5%).
L’età, altre patologie concomitanti e la severità dell’emispasmo facciale sono altri elementi utilizzati per stabilire se un paziente può essere o meno sottoposto a questo intervento.